il problema per certe persone
è che dopo il sessantotto
hanno scoperto il sessantanove.
vcc
il problema per certe persone
è che dopo il sessantotto
hanno scoperto il sessantanove.
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Se non ci fossi io a Milano
me ne sarei già andato.
vcc
Faceva la guardia ai bagni pubblici, estate e inverno.
Ora i bagni pubblici non ci sono più.
Guarda la televisione.
vcc
Si incontrarono alla stazione dei taxi presso la Centrale di Milano.
Fazio domandò se fosse in fila per l’attesa.
L’uomo rispose NO, vado a piedi.
vcc
il finto cinismo è come il finto buonismo
sono due figli della stessa puttana :
l’apparenza.
vcc
C’è indifferenza in un mondo in guerra e la maggior parte della gente non se ne accorge.
Prendere la ragione vivendola come un torto, prende i nervi.
Vedi l’indifferenza in una grattata di capo, in una scrollata di spalle, nella scelta di una marca di telefono.
Ci sono persone regalate al divertimento come diritto ed è un diritto, sacrosanto, ma è la materia del divertimento che filosoficamente non mi attrae.
Sembra che io soffra come un dannato quando sono in mezzo alla gente e in mezzo a tutta questa indifferenza e quasi sempre è così ma c’è una cosa che mi consola e cioè che io non sono indifferente, mi diverto con poco, io non sono loro.
Osservo, dai treni, dai finestrini, dalle finestre dei piani bassi, sbircio, ascolto e riporto, traduco, poetizzo.
Niente involuzioni, niente esoterismi, espressioni del fallimento stesso della comunicazione.
La realtà di fatto è quella che ti guarda in faccia e ha una voce precisa, una voce sussurrata in mezzo a tante urla e lo stesso accade alle verità del viso.
Manca, o almeno io ne sento la mancanza, il volto umano dipinto senza finzioni, il vero volto della quotidianità.
Manca un volto in un mare di facce.
Mi sono alzato la mattina in cui dovevo registrare l’audiolibro, faceva caldo anche se pioveva.
Ho camminato in mezzo a tutto questo.
Ho pensato alle urla e alle facce che ogni giorno accompagnano la patetica ricerca della gioventù di cui questa città si nutre.
Mi è uscita una voce sussurrata mentre mi passavano davanti i volti che mi hanno dato coraggio mentre in preda alla paura sfidavano i colori delle giornate, inesorabili quanto inestimabili.
Il piano di Mell ( Morcone ) accompagnava tutto come un fratello che accompagna al primo giorno di scuola il fratellino.
Per un attimo , mentre leggevo ad alta voce, ho visto sul volto di una vecchia proprietaria di un chioschetto di panini in Porta Lodovica, una minima speranza, un fondo di verità più vera
di quella che si vede tra gli scranni politici o ecclesiastici.
L’ho vista anche nel volto di un mio vecchio amico pugile, un vecchio professore che urlava gli aerei.
Non si vede molto spesso, e si vede sempre meno, ma mentre leggevo la vedevo.
Ecco perché ho deciso di fare un audio libro, per vedere e rivedere quei volti, sentire e risentire quella voce sussurrata emancipando cecità e mutismo del momento insignificante.
Non è un libro, non è un disco.
E’ sempre bene non rientrare perfettamente in una forma.
Ascoltatelo e abbiatene cura come di voi stessi, perché siete voi che lo avete scritto.
Ora mi bevo un buon bicchiere di vino , mi accendo una sigaretta, leggo un po’ di George Grosz
e poi andrò a dormire.
Buon ascolto.
vostro poeta affezionato Vincenzo.
il senso del ritorno
la barba grigia
il merito
il rumore del silenzio
gli uccelli che bevono dalla doccia all’aperto
il gatto che ti accoglie
guardare i rustici in affitto
l’ironia della sorte
l’ironia
le domande curiose
le lacrime furtive
la ruga sulla fronte femminile
il numero 34
la doppia esposizione
la frontiera
Heinrich Boll
le opinioni sincere
il coraggio della verità
le gambe aperte di una città
le gambe accavallate di una città
le braccia aperte di un piccolo borgo..
vcc
dieci decimi
quarantaquattro gatti
tre soldi
una vita.
vcc
l’odore della rotaia
il profumo del basilico
le rughe piene di storia
la storia degli uomini che non l’hanno scritta
la lingua napoletana durante l’amore
la granita al caffè con la panna
il latte di mandorla
l’accoglienza del bergamotto
le gambe storte
dormire tra le barche dei pescatori
fare l’amore tra le barche dei pescatori
il cielo di milano a gennaio
pietro germi
la poesia di antonio delfini
il coraggio di ernst lossa
il be bop
la tromba sorridente di Raffaele
chi ha da insegnare
chi è curioso
la verginità dell’ogliastra
i colori della barbagia
il silenzio di chi ha qualcosa da dire
i pugni nelle tasche
la faccia di ernest borgnine
marlene jobert
il vento di quimper
la traversata dover – calais
la notte di copenhagen
il viaggio senza meta
il ritorno..
vcc
sbucciare un fico
mettere la testa nel freezer
dormire sul fianco
chi capisce al volo
la rabbia generosa
salvare i ragni
la gente che sa di essere gente e quindi tu sei gente
le barche dei pescatori
il totano
le frenate degli aerei in cielo
il barlume
il bar italia
erofeev
la faccia di ernest borgnine
guidare di giorno
guidare poco
leggere il giornale dall’ultima pagina
farmi carezzare le cicatrici
l’autonomia di pensiero
chi sa dipingere
chi sa disegnare
chi sa leggere
vancouver..
vcc